Estate del 2003; Dal fuoco al ghiaccio in cinque ore

Anche quella domenica era una disperata giornata di caldo dell'incredibile estate del 2003. Io con la mia famiglia ed alcuni miei cugini, in cerca di un pò d'aria più fresca, decidemmo di andare al mare. Avevo sentito e consultato le carte di quel giorno, che annunciavano una leggera instabilità dovuta all'ingresso d'aria più fresca in quota ma non avrei mai creduto che i temporali avrebbero guadagnato la costa; perciò partimmo ugualmente per Roseto Degli Abruzzi. Erano le 12, e dopo aver fatto il bagno indicai ai miei che il tempo stava cambiando e che presto saremmo dovuti ripartire perchè avrebbe sicuramente piovuto. Infatti verso ovest, e precisamente verso gli appennini, intensi cumulonembi iniziarono a rumoreggiare, si sentivano tuoni in lontananza, ma le correnti in quota indirizzavano quelle nubi verso est. Alle 13,30 però fummo costretti a ripartire. Lungo il tragitto di ritorno io continuavo a fissare le nubi, che con il passare dei minuti si intensificavano e scurivano proprio a ridosso di Castellalto, paese a circa 25km da Roseto e zona in cui abitava mia cugina. Io per tornare a casa dovevo percorrere lo stesso tragitto. A metà percorso, con la strada che ci indirizzava verso ovest, quindi verso le nostre abitazioni, il cielo diventò scurissimo e nubi bassissime iniziarono a scontrarsi con l'imponente collina di Castellalto. Io iniziai a preoccuparmi, dissi a mio padre che avevo lasciato la mia macchina fuori dal garage. Col pensiero rivolto all'auto mi decisi a chiamare mia sorella che era rimasta a casa, incitandola a mettere la macchina nel garage per evitare che un eventuale grandinata me la distruggesse. Nel frattempo intorno a noi si fece buio e si accesero anche le luci pubbliche lungo la strada. Mia madre preoccupata mi chiese cosa stava succedendo ed io gli risposi che stava per venire giù il finimondo, ma mai avrei pensato a quello che stava per succedere. Ormai mancavano cinque minuti per arrivare a casa ma d'improvviso oltre al buio pesto iniziò anche a soffiare un forte vento. Poi ecco cadere un qualcosa dal cielo. Ma cos'era? Con lo sguardo non riuscivo a capire cosa fosse, vedevo solo che si specchiava nel buio; poi ecco di nuovo cadere qualcos'altro, ma pensai che si trattasse di fogliame, visto che erano troppo grandi per essere delle enormi goccie di pioggia o grandine. Intanto in questi pochi secondi mia madre e mio padre continuavano a bisbigliare che un tempo così non l'avevano mai visto. D'improvviso la svolta, il mio sgurdo si bloccò su un nuova foglia lucente, che però nel cadere a terra si frantumò in tre quattro parti; non feci in tempo neanche ad esclamare Oddio!!! Un chicco di grandine grosso come una palla da tennis sobbalzò sulla cappotta della macchina, un rumore incredibile, neanche un secondo ed ecco un altro proiettile sul parabrezza (che inevitabilmente si ruppe), poi l'inferno. Mio padre trovò riparo sotto un piccolo alberello, io chiamai subito mia cugina dicendole di tornare indietro, ma era troppo tardi, ormai era già sotto il bombardamento. Pensai anche alla mia auto ancora all'aperto... Ma devo ammettere che in quei momenti la passione che ho sempre avuto per la meteorologia mi portava a non pensare al peggio, ma a riflettere su quello a cui stavo assistendo; era un qualcosa di veramente eccezionale! In 28 anni di vita infatti non avevo mai vissuto una simile esperienza, e di certo non avevo mai visto chicchi di grandine così grossi. Pensavo solo al fatto che quella esperienza l'avrei poi raccontata a tutti; allora mentre ero sotto l'inferno di ghiaccio, pur sapendo del pericolo e dei danni che quella grandine stava causando, dentro di me gioivo e ringraziavo Dio che proprio in quel momento e in quella giornata mi aveva permesso di trovarmi in quella zona. Comunque tornando alla cronaca dell'evento posso dire che dopo 10 minuti di spettacolo puro, con mia madre però terrorizzata e mio padre che borbottava e disperava per la macchina completamente ammaccata, il tutto finì. Incredibile ma vero, lungo la strada ci accorgemmo che la grandine aveva risparmiato le mie zone e addirittura non aveva neanche piovuto; insomma se solo fossimo ripartiti tre minuti prima avremmo scampato tutto quell'inferno. Di conseguenza la mia macchina sarebbe stata salva. Una volta tornato a casa, verso sera, accesi la tv e mi sintonizzai sul canale dove trasmettevano il TG. Dopo alcune notizie di altra natura, anche la famosa giornata di maltempo andò in onda, e purtroppo constatai che la grandine quel giorno fece la comparsa in molte zone limitrofe della mia regione apportando molti danni. Dato curioso: da quel giorno non piovve più fino a settembre; ma il mio pensiero anche oggi dell'estate 2003 più che per il caldo è rivolto sempre all'eccezionale grandinata di quella domenica.



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Autore del reportage: Mirko Di Gregorio